BITCOIN Dalla realtà digitale al mondo reale

CAPITOLO III:

BITCOIN, DALLA REALTÁ DIGITALE AL MONDO REALE

Fabiola Yvonne Bobbio

3.1 Una miniera virtuale con esaurimento programmato

La maggior parte dei commentatori del fenomeno BTC non può che concordare con l’evidenza della similitudine dell’economia di questa valuta digitale con l’estrazione dei metalli preziosi. Il logaritmo che stabilisce il limite matematico al quantitativo assoluto di Bitcoin agisce esattamente come fa la natura che “pone un limite teorico sulle quantità estraibili di metalli preziosi1”.

Dal momento che il sistema BTC basa il suo funzionamento, le sue regole, la sua sicurezza e la sua strategia sul processo di estrazione dei Bitcoin, che passa attraverso il meccanismo di generazione dei blocchi ad opera degli utenti-minatori, è normale chiedersi cosa potrebbe succedere quando la “miniera” sarà esaurita. Il processo di creazione dei blocchi, remunerato attualmente con 25 Bitcoin a blocco2, è infatti fondamentale per garantire il funzionamento del sistema perché senza il mining si bloccherebbe quel “sistema di consenso distribuito che serve a confermare le transazioni in attesa includendole nella blockchain3”. Per evitare questo potenziale arresto del sistema è ovvio che vada garantita una continuità della remunerazione per quest’attività di “estrazione” che prescinda dal fatto che la miniera di Bitcoin sia esaurita o in esaurimento. Questa remunerazione non può che derivare dall’applicazione di una tariffa per le transazioni: questo continuerà ad alimentare l’interesse degli utenti a mettere a disposizione le capacità di calcolo dei loro computer. Attualmente, quando applicati, i costi di transazione riconosciuti ai miner sono bassissimi e per lo più pagati volontariamente da chi invia Bitcoin per accelerare la velocità di trasferimento ma ciò che interessa notare è che i “costi di trasferimento”, in quanto già potenzialmente presenti, quando saranno adottati di default dal sistema, non turberanno in maniera sostanziale gli equilibri fino a quel momento raggiunti.

Figura 1- Grafico “estrazione” Bitcoin quantità/tempo

grafico 1

Fonte: https://en.bitcoin.it/wiki/File:Total_bitcoins_over_time_graph.png

3.2 Bitcoin, una sfida ai Governi o uno sguardo al futuro?

Si è argutamente osservato che Bitcoin è “una moneta online che sfida banche e Governi4”. Questa definizione nasce dall’osservazione di quanto accaduto alla fine del 2010 quando molte agenzie di pagamento bloccarono il trasferimento di fondi privati (donazioni di singoli) a WikiLeaks5, in seguito a pressioni governative6. Questo è stato possibile perché se il Governo vuole interferire sui pagamenti online è sufficiente che si rivolga agli intermediari di riferimento. Se queste donazioni fossero state in Bitcoin nulla avrebbero potuto fare Governo o banche per bloccare le donazioni. Poco tempo dopo, infatti, WikiLeaks cominciò a finanziarsi attraverso donazioni in Bitcoin.

Fino alla nascita del sistema BTC il trasferimento di valuta online ha sempre avuto bisogno di un intermediario7: la vera innovazione di Bitcoin è proprio questa, l’autonomia del sistema da una parte terza. I Governi non possono imporre limiti o restrizioni, proprio per la mancanza di intermediari cui rivolgersi oltre che per l’anonimato degli utenti.

In questo contesto si inserisce il discorso sugli usi per scopi illegali di Bitcoin. Questo deriva dal fatto che le monete digitali sono (ben) accettate nel commercio di droga, armi o farmaci illegali e siti come Silk Road, sito definito “l’Amazon delle droghe”8, possono garantire l’anonimato delle transazioni proprio grazie all’utilizzo di valuta digitale.

In realtà ritengo che il giudizio di taluni commentatori circa la valuta Bitcoin come valuta delle attività illecite sia eccessivo poiché la questione dovrebbe porsi in tema di etica di chi offre e di chi usufruisce di questi beni. La diffusione di tale valuta in transazioni lecite inoltre rende trascurabile la percentuale di quelle illecite, pur andando queste ultime ovviamente perseguite.

Non è trascurabile la notizia che, a partire dal 30 maggio di quest’anno, Mt.Gox9 abbia imposto la verifica dell’identità dell’account di chi voglia effettuare transazioni di deposito e ritiro10.

I singoli Governi si danno da fare per stabilire regole che disciplinino i Bitcoin e le valute digitali. Se, da un lato, il Dipartimento del Tesoro Usa11 ha stabilito che le regole contro il riciclaggio di denaro e il segreto bancario vengano applicate anche alle monete digitali, dall’altro, in Cina,12 Bitcoin (e le altre valute online) non possono, addirittura, essere utilizzate per l’acquisto di beni e servizi reali.

Uno sguardo all’Europa rivela l’interesse, seppur recente rispetto alla creazione del sistema BTC, verso questa nuova valuta. La Banca Centrale Europea, infatti, ha pubblicato un documento13 che affronta in maniera imparziale gli aspetti più significativi del sistema BTC, dal punto di vista giuridico ed economico. Il primo passo significativo a livello europeo è stato, nel dicembre 2012, l’ottenimento, da parte della Bitcoin Central in Francia14 di un ID bancario per poter trasferire valuta digitale e denaro con addebito agli utenti.

È presto per pronosticare il futuro, di certo la popolazione “Bitcoin” non cessa di crescere e, forse, questa è la vera sfida di tale ciber-moneta.

3.3 Il futuro europeo dei Bitcoin inizia in Germania

Risale ad agosto scorso la notizia del riconoscimento ufficiale di Bitcoin15 come “unità di scambio” per le transazioni private, una sorta di benedizione per questo progetto monetario spesso criticato dagli osservatori europei. Il Governo tedesco ha deciso che i privati possano utilizzare Bitcoin in tutte le loro transazioni mentre le aziende che volessero utilizzare la criptomoneta dovranno chiedere autorizzazione alle autorità finanziarie del Paese. I privati, inoltre, saranno tenuti a pagare le tasse nel caso in cui detenessero Bitcoin per meno di un anno per fini speculativi così come se avessero investito in titoli azionari o altre valute. Più spinoso è il problema della tassazione delle transazioni, per esempio per quello che riguarda l’IVA in quanto, sebbene le transazioni siano pubbliche (quindi tracciabili), resta problematico associare alla transazione i soggetti passivi d’imposta.

Siamo all’inizio di una fase sicuramente rivoluzionaria in tema di Bitcoin e di valuta digitale: il riconoscimento formale, anche a fini fiscali, di una valuta virtuale non gestita da una Banca centrale ad opera di uno Stato (con sua valuta ufficiale). Il riconoscimento, da parte della Germania, della valuta Bitcoin come “valuta privata” rassicura moltissimo i tedeschi nell’uso della criptomoneta16 già molto diffuso rispetto ad altri Paesi europei. La stessa maggior facilità con cui si possono aprire siti di scambio Bitcoin/valuta tradizionale (al pari di MTGox o BitStamp) richiedendo una semplice autorizzazione17 rappresenta una novità significativa.

Questo riconoscimento legale di Bitcoin segna sicuramente un grande passo verso una maggiore diffusione di questa moneta nel resto dell’Unione Europea.

3.4 La criptovaluta entra nel quotidiano

Sebbene alcuni sostengano che le forti oscillazioni del controvalore di Bitcoin costituiscano un limite all’uso di questa moneta elettronica come moneta per transazioni18 e che i Bitcoin siano considerati più un investimento che una valuta di scambio19 stiamo assistendo ad un progressivo ingresso della valuta digitale nello scambio di beni e servizi. Nel settore del turismo stanno crescendo gli operatori che accettano Bitcoin. Il portale del turismo Unterkunft.de, ad esempio, offre i suoi servizi di affitto per appartamenti di villeggiatura e prenotazioni vacanze con l’opzione di pagamento in valuta Bitcoin20.

Figura 2- Le mappe online sono un importante punto di riferimento per coloro che intendano spendere i loro Bitcoin

grafico 2

Fonte: http://usebitcoins.info/index.php/bitcoin-in-the-real-world

Se quest’ultimo fenomeno riguarda Germania, Svizzera e Austria anche in Italia troviamo le prime attività che accettano la valuta elettronica, ad esempio un bed and breakfast a Napoli dove una tripla costa circa due Bitcoin a notte, o un appartamento al Lago di Garda presso l’agriturismo il Falcone. A Roma troviamo un pub ed anche lo studio di un ingegnere21.

In Europa la città che maggiormente crede nei Bitcoin è Berlino, quartiere di Kreuzberg, dove ben 25 esercizi commerciali espongono l’adesivo “Bitcoin accepted here”.

In questo quartiere si può bere un caffè e pagare usando il proprio smartphone impostato sull’applicazione “wallet”: è sufficiente inserire l’importo (0.015 Bitcoin, con Bitcoin quotato 102), fotografare il codice QR esposto dall’esercizio e premere invio.

Sicuramente l’oscillazione del valore dei Bitcoin non agevola le piccole transazioni ma per questa cittadina tedesca questo non sembra rappresentare un problema.

3.5 Bitcoin, dalle accuse di bolla speculativa ai bancomat per tutti.

Come appena osservato uno dei potenziali limiti alla diffusione ad ampio respiro della criptomoneta risiede nelle oscillazioni della sua quotazione.

Figura 3 – Grafico prezzo di mercato (USD)

Senza titolo

Fonte: http://blockchain.info

Dal grafico si può osservare il famoso picco del cambio Bitcoin/USD (240 circa) raggiunto dai Bitcoin nell’aprile 2013. La concomitanza con la previsione del prelievo forzoso dai conti correnti di Cipro probabilmente non è casuale. In molti hanno verosimilmente ritenuto che convertire i propri risparmi in una criptomoneta potenzialmente non tracciabile potesse contribuire a metterli al sicuro. Se da un lato il picco raggiunto è stato il risultato di una momentanea bolla speculativa, dall’altro sono molti i fattori che possono aver contribuito all’impennata del valore del Bitcoin: nei primi mesi del 2013, ad esempio, si è verificata una consistente crescita di compagnie e aziende che accettavano Bitcoin nei pagamenti online oltre che un intensificarsi delle notizie circa l’esistenza della valuta Bitcoin attraverso i media. Il valore di Bitcoin è influenzato dal mercato, cioè dagli scambi che avvengono nel mondo, così come succede per le obbligazioni, le materie prime e, in un certo senso, le valute nazionali22. Il mercato è a sua volta sensibile alle notizie che giungono dai Governi che stanno reagendo lentamente a questo sistema BTC.

Recentemente, ad agosto 2013, si è registrata un’oscillazione in seguito all’annuncio del riconoscimento della criptovaluta da parte del Governo tedesco23: il valore di un Bitcoin è passato da 82 a 92 euro. Questo dimostra che c’è attenzione, oltre che molta curiosità, nei confronti di Bitcoin. Il progetto della start-up Lamassu24 di realizzare degli sportelli automatici, bancomat, che eroghino la criptovaluta, presentato recentemente a Londra, dimostra che molto si sta muovendo nel mondo Bitcoin ed anche coloro che non hanno moltissima confidenza con Internet25 potranno decidere di scambiare carta moneta con cripto moneta. Il progetto di Satoshi Nakamoto si avvicina sempre più alla realtà quotidiana.

Ecco un link dove potete sperimentare e prendere confidenza con bitcoin:  www.bitcoin.de/it/r/wunrhw

 

bitcoin 2

1 Mint D., Bitcoins. What they are and how to use them, in http://books.google.ch/books?id=Mv_J_xvJPnUC&hl=it&source=gbs_navlinks_s Oregon, 2013.

 

2 La remunerazione per blocco è, come già visto, rigidamente programmata: dai 50 Bitcoin al momento della nascita del sistema ai 25 Bit a partire dal 28 novembre 2012 con un dimezzamento del premio ogni 4 anni.

 

3 http://bitcoin.org/it/

 

4 Britto J., Online Cash Bitcoin Could Challenge Governments, Banks, in Time Tech, http://techland.time.com/2011/04/16/online-cash-bitcoin-could-challenge-governments.

 

5 WikiLeaks: organizzazione internazionale senza scopo di lucro il cui sito porta alla luce, grazie a documenti spesso di carattere governativo e aziendale, comportamenti non etici di governi ed aziende.

 

6 Paypal addirittura bloccò l’account di WikiLeaks impedendo l’accesso ai fondi disponibili.

 

7 Principalmente per evitare la double spending, vd par. 2.3.

 

8 Silk Road: The Amazon.com of illegal drugs, in «The Week», 2 giugno 2011.

 

9 Il Bitcoin trader più diffuso, gestisce circa l’80% di transazioni mondiali.

 

10 Maruccia A., Mt.Gox, affari solo per account verificati, in Punto Informatico, http://punto-informatico.it.

 

11 Insieme alla Financial Crimes Enforcement Network.

 

12 Da giugno 2009

 

13Virtual currency schemes”, October 2012

 

14 “La moneta virtuale Bitcoin ha fatto un passo verso la legittimazione… diventando sede di un fornitore di servizi a pagamento (PSP) secondo la normativa europea”. Kiss J., Virtual currency Bitcoin registers with European regulators, in http://www.theguardian.com

 

15 Il riconoscimento non riguarda lo status di moneta, Bitcoin non si troverà sullo stesso piano dell’euro, ma la sua possibilità di utilizzo come unità di conto nelle transazioni.

 

16 Fingas J., Germany recognizes Bitcoin as private money, makes it tax-free for personal use, in Endadget, in http://www.engadget.com/

 

17 Porcu V., Bitcoin approvato dalla Germania, arrivano anche le tasse, in Tom’s Hardware in http://www.tomshw.it/

 

18 Così il Prof. Luca Fantacci, docente di Scenari Economici Internazionali all’Università Bocconi, in un’intervista per Radio 3 Scienza, maggio 2013.

 

19 Krugman P., Bitcoin? Ecco cosa ci insegna la cybervaluta, in http://www.ilsole24ore.com/art/economia

 

20 Bitcoins erreichen die Touristikbranche, in http://www.travelinside.ch

 

21 Bisozzi F., Bitcoin, la valuta elettronica in Italia si diffonde nel settore turismo., in http://www.huffingtonpost.it

 

22 Porcu V., Bitcoin: la moneta digitale che ci libera dalle banche, articolo su Tom’s hardware, in http://www.tomshw.it/, 2013.

 

23 Par. 3.3.

 

24 https://lamassu.is

 

25 Il servizio non chiede all’utente di iscriversi online. Lomas N., Bitcoin ATM Makers Open Pre-Orders & Fund Initial Run Of 15 Banknote-Eating Machines, in http://techcrunch.com.

 

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